Il culto di S. Rocco a Montescaglioso è attestato fin dal 1543 quando l’Arcivescovo di Matera e Acerenza Mons. Saraceno, nell’effettuare la Sacra Visita attesta la presenza nel paese di una chiesa, dedicata al Santo di Montpellier. Il culto si era radicato a Montescaglioso, come in tutta la Basilicata, per la capacità riconosciuta al Santo di proteggere dalla peste e dai terremoti. Rocco, già invocato nel Concilio di Costanza del 1414 a protezione dalla peste comparsa in città, sarà riconosciuto come Santo solo nel 1589 ma a Montescaglioso la chiesa dedicata al Santo e quindi il culto, risulta esistente già prima di questa data.
Il culto è significativo per il profondo radicamento popolare che ha pochi eguali in tutta Europa. Il veicolo principale della sua diffusione, è da cercare probabilmente nella appartenenza del Santo al Terzo Ordine Francescano che annovera S. Rocco, insieme a S. Corrado Confalonieri, S. Elisabetta d’Ungheria e S. Luigi dei Francesi, tra i patroni dell’Ordine. I Francescani, soprattutto nel Meridione d’Italia, diffondono ovunque il culto di S. Rocco la cui vita ed opere ben rappresentano anche le finalità del francescanesimo. Nel Regno delle Due Sicilie il culto di S. Rocco conoscerà un particolare impulso grazie alla devozione della casa regnante i Borbone verso il Santo. Infatti la gran parte degli eventi miracolosi attribuiti al Santo e tramandati nelle fonti più antiche si svolge nelle terre tra Parma e Piacenza, ovvero il Ducato d’origine della monarchia napoletana. A Montescaglioso il culto di S. Rocco, già attestato nel secolo XVI, conoscerà un nuovo sviluppo nel seicento quando una nuova ondata epidemica di peste flagellerà la Basilicata e la comunità dei Padri Cappuccini, insediata nel paese tra il 1595 ed il 1616, ne sosterrà la devozione. Nel 1684, su richiesta dell’Università di Montescaglioso, ovvero del Comune, l’Arcivescovo di Matera proclama S. Rocco patrono del paese. Nel corso dei decenni successivi il radicamento popolare del culto determina una sorta di progressivo “ oscuramento “ dei patronati più antichi del paese, ovvero i SS. Pietro e Paolo la Madonna Assunta collegati alla dedicazione della Chiesa Madre e di S. Michele Arcangelo connesso alla presenza della omonima comunità benedettina. Di tali tradizioni risalenti al medioevo sopravvive ancora oggi il culto della Assunta, compatrona di Montescaglioso, la cui ricorrenza ricade il l5 Agosto, cioè il giorno precedente la festività di S. Rocco. Traslata al giorno 20 la festività del Santo Patrono, anche quella della Madonna è stata spostata al 19 Agosto. La organizzazione della festa così come il paese la vive oggi, si codifica nella prima metà del secolo XIX.
Il comitato organizzatore, nell’antichità, esprimeva una rigida suddivisione tra le categorie più rappresentative della popolazione sotto il controllo, divenuto sempre più importante dell’autorità ecclesiastica finalizzata a evitare derive troppo mondane. Il percorso della processione nella parte iniziale evidenzia un circuito anticamente contenuto nella città storica delimitata dalle mura medievali in parte rimosse solo dopo l’unità d’Italia. Solo sul finire dell’ottocento la processione deborda oltre la città antica seguendo ovviamente le nuove principali strade formate dallo sviluppo edilizio del paese. La processione del carro trionfale, invece, conserva uno stretto legame con il convento dei Padri Cappuccini a dimostrazione del rapporto tra francescanesimo e diffusione del culto nel Meridione. Secondo tradizione, infatti, la statua del Santo è condotta nella chiesa del convento ove si svolgeranno funzioni e riti e il giorno 20 sarà issata sul carro trionfale custodito nella vicina ex chiesa della S. Croce.