Per la vita del Santo, i miracoli e le tradizioni locali connesse al culto, San Rocco è il patrono di:
viandanti e pellegrini (tutta la vita del Santo dopo la partenza da Montpellier si svolge in viaggio ed in pellegrinaggio);
contagiati (egli stesso è contagiato dalla peste ma anche assiste gli appestati; scomparsa la peste è invocato anche contro le malattie contemporanee da contagio come l’AIDS; J. Tintoretto a Venezia "S. Rocco risana gli appestati");
emarginati (contratta la peste è abbandonato da tutti e si rifugia in una grotta);
animali (è soccorso da un cagnolino; è soprattutto invocato dai contadini contro le malattie del bestiame; secondo la tradizione popolare alla grotta di Sarmate si avvicinavano anche gli animali per ottenere la protezione del Santo: J. Tintoretto a Venezia "S. Rocco risana gli animali");
farmacisti, operatori della sanità, operatori del volontariato (l’assistenza agli ammalati e la guarigione procurata agli appestati, gli studi di medicina);
carcerati (è rinchiuso in cella a Voghera per cinque anni);
E’invocato contro le catastrofi naturali e in Basilicata ed a Montescaglioso contro il terremoto.
Secondo la tradizione era in potere del Santo l’invocazione della protezione del Signore sui luoghi ove aveva soggiornato e da qui il riconoscimento della capacità di proteggere dai cataclismi. In alcune aree del Piemonte è invocato dai contadini contro la filossera, ritenuta "peste della vite".
"San Rocco risana gli appestati" - J. Tintoretto esposto nella chiesa di San Rocco a Venezia .