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La vita di San Rocco


La statua di San Rocco in Piazza Roma a MontescagliosoRocco nasce a Montpellier, in Provenza (sud della Francia) in un anno imprecisato tra il 1348 e il 1350. Al momento della nascita Rocco reca sul petto, lato cuore, una voglia a forma di croce che ne permetterà il riconoscimento del corpo dopo la morte. La famiglia, i Delacroix, è tra le più abbienti della città. A Montepellier, presso la locale ed antica Università Rocco avrebbe studiato medicina interrompendo gli studi alla morte dei genitori, Giovanni e Libera. Dopo il funesto evento, il giovane, distribuisce i propri averi ai poveri e parte in pellegrinaggio verso Roma. Al momento di iniziare il pellegrinaggio ha già assunto l’abito del Terzo Ordine Francescano. Rocco, secondo la tradizione, avrebbe conosciuto il terribile flagello della peste già nella città natale. Giunge in Italia nel momento di massima virulenza di un’epidemia di peste nera ed interrompe il viaggio verso Roma ad Acquapendente (Viterbo) ove nel lazzaretto di S. Gregorio assiste appestati ed ammalati.

Qui si manifestano le virtù taumaturgiche del Santo: il segno della croce praticato da Rocco sulla fronte dei malati procura la guarigione e si diffonde così la fama dei miracoli del giovane pellegrino francese. Giunge a Roma tra il 1367 ed il 1368. Vi si ferma per tre anni assistendo gli ammalati. Con il segno della croce indelebile sulla fronte, guarisce un cardinale che lo conduce alla presenza di Papa Urbano V. Dopo aver lasciato Roma, Rocco è a Rimini, Forlì, Caorso e Cesena ove si prodiga a favore degli appestati. A Piacenza contrae la peste e si ritira in una grotta, ancora esistente e trasformata in santuario, lungo il fiume Trebbia nei pressi di Sarmato. Un cane provvede al sostentamento del Santo con una pagnotta che preleva alla tavola del padrone, il Signore di Sarmato, Gottardo Pollastrelli. Questi segue la piccola bestia, scopre la grotta e cura il giovane che si rifiuta di seguirlo a palazzo. Gottardo cerca vanamente di seguire Rocco che lo induce a desistere dal proposito. San Rocco in carcere - opera di Guido ReniGottardo ne diffonde la vita e la fama dei miracoli; si ritiene sia stato il primo agiografo del Santo nonché il primo ad averlo raffigurato in una immagine e seguendo gli insegnamenti del maestro avrebbe conseguito anch’egli la santità. Tra gli storici, però, l’esistenza o meno di questa figura accostata al Santo è parecchio controversa. Nella grotta al Santo appare un angelo che gli annuncia la guarigione e la facoltà di chiedere una grazia al Signore. Lungo la strada del ritorno a Montpellier, Rocco è incarcerato come spia a Voghera. Rifiuta di rivelarsi nonostante i Signori del luogo siano avi materni. Resta in carcere per quasi cinque anni. Riceve ancora una volta l’apparizione dell’Angelo che gli annuncia la morte ormai prossima che giunge nella notte tra il 15 ed il 16 Agosto probabilmente del 1379. Al momento della sepoltura, grazie al segno di croce che Rocco porta sul petto, lo zio materno Bartolomeo, Signore del luogo ove il Santo è stato incarcerato, riconosce il nipote nel misterioso giovane pellegrino che mai aveva voluto rivelare la propria identità. Sempre al momento della sepoltura la grazia che Rocco aveva chiesto al Signore si manifesterà con il ritrovamento della tavoletta che porta incisa la frase "Chi invocherà il mio servo sarà guarito", e che compare in numerose rappresentazioni del Santo. Il corpo di S. Rocco resterà a Voghera fino al 1483 quando sarà trasferito a Venezia ove è eretta una chiesa dedicata al Santo con un altare che ne conserva i principali resti. La chiesa è officiata dalla celebre "Arciconfraternita della Scuola Grande di S. Rocco" che ancora oggi costituisce il fulcro della diffusione del culto di S. Rocco in tutto il mondo.


Nelle immagini:
. statua di San Rocco in Piazza Roma a Montescaglioso
. San Rocco in carcere - opera di Guido Reni esposta a Modena nella galleria estense

Credits

Sito realizzato su idea di Rocco Oliva.

Testi e ricerche storiche a cura di Franco Caputo del CEA - Centro di Educazione Ambientale di Montescaglioso

Codice, grafica, implementazione, gestione del sito e ricerca dei materiali a cura di Felice Cifarelli, Michele Giannotta e Giuseppe Scocuzza di montescaglioso.net.

Si ringrazia tutto il Comitato Feste Patronali di Montescaglioso, Giuseppe Ditaranto, Marco Campagnoli, Ivan Venezia e tutti i devoti che hanno fornito materiale fotografico o aiuto di qualunque genere.